Bambini scatenati, scalmanati, pasticcioni e combina guai… bambini che ogni cosa che toccano.. eppure (anche se sembra difficile crederlo) vorrebbero essere diversi: più attenti, più bravi, meno vivaci e pasticcioni.. Perché non far loro sentire che anche a Babbo Natale può capitare di combinare disastri?
Angelo è triste. Oggi ha combinato un sacco di pasticci e la mamma l’ha messo in castigo. Pazienza direte voi.
Non proprio, dice lui. Stanotte arriva Babbo Natale e di sicuro non gli porterà nessun regalo. Angelo si dispera. “Potevi pensarci prima,” dice la mamma.
A mezzanotte Angelo sente un rumore, come se qualcuno avesse rotto un vetro; così si alza dal letto e va a vedere.
In sala da pranzo trova Babbo Natale per terra: intorno a lui c’è una montagna di piatti rotti.
“Oh mamma, che hai combinato?” gli chiede Angelo.
“Zitto,” dice Babbo Natale. “Vuoi svegliare tutta la casa? Aiutami ad alzarmi piuttosto.” Angelo gli da una mano, ma Babbo si appoggia ad uno sgabello e per il troppo peso una gamba si rompe. “SSSShhhh!” lo implora Babbo Natale.
Finalmente si alza ma da uno dei suoi stivali esce del liquido.
“Cos’è quello?” Chiede Angelo..
“Oh no. La mia bottiglia d’acqua: l’avevo messa lì perché le renne non la bevessero. Deve essersi aperto il tappo.” Angelo corre a prendere un asciugamano.
“Passa qui,” dice Babbo Natale, ma nel girarsi scivola e casca addosso all’albero di Natale, buttandolo a terra.
“Sei sicuro di essere Babbo Natale?” Chiede il bambino.
“Sicurissimo. Perché?” ma mentre si gira, inciampa nel tappeto.
“Stai fermo lì,” dice Angelo. “Non ti muovere.” Veloce mette a posto l’albero, toglie lo straccio pieno d’acqua e già che c’è sistema i cuscini sul divano.
“Non so che mi succede,” dice Babbo Natale alzandosi, ma nel farlo si appoggia alla tovaglia e butta per terra tutte le cornici di mamma, anche quella con la foto del matrimonio, il vaso con la stella di natale e perfino il cestino delle caramelle.
“Non immaginavo che tu fossi così pasticcione,” dice Angelo.
“Hai ragione: cerco di tenerlo segreto.”
“Capisco,” dice Angelo, ma dentro di sé sorride. “Forse anche da piccolo eri così?”
“Certo,” lo rassicura Babbo Natale, “ma crescendo sono peggiorato.”
Angelo si sente meglio. “Adesso vai,” gli dice. “Chissà quante altre case devi ancora visitare.” Babbo Natale è contento: lascia un po’ di regali per Angelo e i suoi fratelli e scompare veloce fuori dalla finestra.
Il bambino mette tutto a posto, ma per la prima volta non gli dispiace: adesso sa che anche le persone pasticcione possono diventare grandi, buone e importanti, come Babbo Natale.